Crimini di guerra


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Un pezzo nascosto di storia italiana del Novecento
Relazione sul lavoro giudiziario della sezione del Tribunale di guerra di Lubiana

La sezione costituita col Bando 7 novembre 1941, ha iniziato i suoi lavori il 19 dello stesso mese.
Ad essa per il territorio della Slovenia (zona di operazioni) fu attribuita la cognizione:
a) - dei reati commessi ovunque da militari appartenenti all'XI Corpo d'Armata mobilitato;
b) - dei reati commessi dai cittadini delle antiche provincie, previsti dalla legge penale italiana;
b) - dei reati contro la personalità dello Stato previsti dai Bandi 3 e 24 ottobre 1941, commessi da chiunque;
b) - dei reati commessi da chiunque e previsti in numerose ordinanze emanate dall'Alto Commissario per la provincia di Lubiana.
In conseguenza della latitudine della competenza, pervennero a questa Procura Militare:
dal 19 novembre al 31 dicembre 1941-XX:
    denunzie N. 392 contro imputati N. 711,
dal 1 gennaio al 31 dicembre 1942-XXI:
    denunzie N. 4.395 contro imputati N. 6.490.
In totale al 31 dicembre 1942-XXI:
    denunzie N. 4.787 contro imputati N. 7.201.

Vennero definiti:
fino al 31 dicembre 1941-XX
processi N. 113 contro imputati N. 204
fino al 31 dicembre 1942-XXI
processi N. 3.953 contro imputati n. 4.442.
Furono riportati al 1 gennaio 1943-XXII
N. 721 processi contro 2.555 imputati, la maggior parte dei quali latitanti.

Esaminando i procedimenti penali, colpisce la differenza numerica fra quelli a carico di militari e quelli contro estranei alla milizia.
Infatti i primi furono 380 contro 494 imputati, i secondi 4.407 conto 6.707 imputati.
I dati riferentisi ai militari sono confortanti, in quanto esprimono chiaramente come le numerose truppe dell'XI Corpo d'Armata compiono disciplinatamente il loro dovere.
A questo proposito è ancora da rilevare che la massima parte dei fatti non presenta caratteristiche di speciale gravità, cosicché fu possibile al Collegio largheggiare nel differimento dell'esecuzione della pena.
L'importanza dei fatti riferentisi agli estranei alla milizia, trova il suo fondamento nella rivolta che serpeggia fra la popolazione della provincia di Lubiana.
In questi processi, numerosissimi i fatti di speciale gravità, quali: gli attentati alle Forze Armate, alle opere d'arte delle vie di comunicazione, ai treni, gli omicidi aggravati commessi ai danni di sloveni colpevoli solo di non essere a noi contrari, le rapine, le estorsioni, ecc.

RENDIMENTO DEL COLLEGIO

Il collegio ha tenuto N. 241 giornate di udienza ed ha definito N. 1.404 processi contro 2.906 imputati, pronunciando 1.380 sentenze.
Sotto l'esperta guida del Colonnello dei CC.RR. Giacomelli Cav. Uff. Ettore, il quale esercita le sue funzioni di Presidente in modo encomiabile mostrando larga cultura giuridica, equilibrio, serenità ed acutezza d'ingegno veramente singolari - il Collegio ha emesso giudicati rispondenti alle situazioni processuali, attenendosi, quando il fatto lo richiedeva, a rigorosi criteri di severità, ma anche propendendo a principi di benignità, ove il caso lo consentisse.
Questo equilibrio sostanziale è stato largamente apprezzato dalla stessa popolazione slovena, che dimostra fiducia nei giudicati di questa Sezione.
Rispetto agli imputati militari, il Collegio - giustamente - è stato largo di benefici: in certi casi, però, che contrastavano con l'onore, non ha esitato, ed ha inflitto severe pene, assolvendo così, al suo dovere.
Anche nei confronti degli imputati estranei alla milizia, si è mantenuto in una linea di giustizia veramente commendevole.
Infatti, di 2.906, ben 795 furono assolti in udienza.

FURONO INFLITTE:
N.   70   condanne a morte
N.   240   condanne all'ergastolo
N.   592   condanne alla reclusione sopra i cinque anni
N.   968   condanne alla reclusione sotto i cinque anni
N.   22   condanne alla reclusione militare sopra i cinque anni
N.   148   condanne alla reclusione militare sotto i cinque anni
N.   70   condanne a pene pecuniarie.

FURONO CONCESSI I SEGUENTI BENEFICI:
N.   210   sospensioni condizionali della pena
N.   35   attenuanti della minore età
N.   7   non iscrizioni sul casellario giudiziale
N.   187   differimenti della pena.
Non fruiscono di alcun beneficio N. 1.545 condannati.
Il Presidente inolte emanò N. 31 decreti penali.

L'ufficio d'istruzione fu impegnato in ponderose istruzioni penali che furono condotte con diligenza ed acume.
Durante l'anno 1942 ebbe a pronunciare N. 2.145 sentenze di non luogo a procedere, per la massima parte contro ignoti.

La Procura Militare come è logico , ebbe un lavoro notevole.
Per ovvie ragioni, la quasi totalità dei procedimenti fu istruita col rito sommario. Dovette inoltre fra l'altro, oltre al alvoro normale - anche di consulenza - provvedere all'applicazione dei R.D. 17.10.1942-XX di amnistia e indulto.
(N. 158 provvedimenti di amnistia e indulto.

La Cancelleria, sotto l'esperta e diligente direzione del cancelliere capo capitano Felici cav. Ugo, si fece notare per l'esatto adempimento del dovere.
È da tener presente il lavoro enorme cui fu soggetta.
Fra l'altro,oltre le registrazioni ed i lavori normali ecc.:
1) costituito l'archivio con 3.971 processi regolarmente sistemati;
2) costituita l'esecuzione con N. 1.849 fascicoli;
3) istruite pratiche di grazia (N. 96).

IL PROCURATORE MILITARE
     DEL RE IMPERATORE
(Ten. Col. I.g.s. Enrico Macis)





Relazione sul lavoro giudiziario della sezione del Tribunale di guerra di Lubiana dal 16.11.1941 al 20.8.1943

La sezione costituita col Bando 7 novembre 1941, ha iniziato i suoi lavori il 16 dello stesso mese.
Ad essa per il territorio della Slovenia e per parte della Croazia (zone di operazioni) fu attribuita la cognizione:
[...]

Dal 16 novembre 1941 al 20 agosto 1943 pervennero:
N. 8.405 processi contro 12.574 imputati dei quali 11.424 estranei alla milizia, 1150 militari.
Nello stesso periodo di tempo, vennero definiti n. 7.036 processi contro 8.146 imputati.
Complessivamente vennero erogate N. 84 pene capitali, N. 434 pene all'ergastolo.
Rimasero pertanto pendenti N. 1.369 processi contro 4.428 imputati.
Nei 1.369 processi sono compresi 424 processi contro 3.538 latitanti, 139 contro 215 imputati per i quali è in corso la revoca dell'azione penale, 72 già in udienza con 252 imputati, 273 contro ignoti, 134 per indagini preliminari, cosicché la vera pendenza viva non supera i 330 processi contro 423 impuati.
Il lavoro giudiziario compiuto, che appare imponente, è in relazione alla rivolta che insanguina la Slovenia e che in questi ultimi mesi, anziché tendere ad attenuarsi si è allargata sempre di più.
Ne fanno fede l'organizzazione militare, ormai diventata molto efficiente per numero di aderenti e per dotazione di armi e munizioni, i continui attentati alle linee ferroviarie ed ai convogli civili e militari, i duri combattimenti fra le nostre truppe ed i nemici, le numerosissime rapine che vengono consumate nel territorio da noi controllato, ad opera di ribelli.
Chiudendo questo breve riassunto sull'attività della Sezione di Lubiana durante il periodo di mia direzione, debbo segnalare che se i risultati furono notevoli, ciò fu dovuto specialmente all'aiuto prodigato in ogni occasione dai Comandanti Militari e specie da S.E. il Generale Robotti, che prima quale Comandante dell'XI Corpo d'Armata, poi come Comandante della 2 Armata, seguì con particolare interessamento il lavoro giudiziario, volendo sempre essere informato e, spesso, intervenendo con la Sua Alta Autorità, per la retta amministrazione della Giustizia.

IL PROCURATORE MILITARE
     DEL RE IMPERATORE
    (Colonnello Enrico Macis)





ALTO COMMISSARIATO PER LA PROVINCIA DI LUBIANA
CAPITANATO DISTRETTUALE DI LONGATICO

Longatico, lì 30 luglio 1942-XX

N. 213 R.P.
OGGETTO: Relazione mensile

All'Eccellenza l'ALTO COMMISSARIO PER LA PROVINCIA DI LUBIANA

1) SITUAZIONE POLITICA GENERALE

/.../
Dato il sistema non troppo ideale adottato dai militari per la caccia ai ribelli, la popolazione non è troppo convinta del buon risultato delle operazioni. Specialmente nelle località dove si sa a priori che le truppe non sosteranno, la gente aiuta i soldati più stentatamente e solo per paura di immediate rappresaglie, ma poi fugge nei paesi controllati temendo la vendetta dei ribelli la cui comparsa talvolta è stata segnalata nuovamente poche ore dopo la partenza delle truppe.
Mancando i ribelli nei boschi e dubitando si siano rifugiati nei paesi, i reparti vengono adibiti all'epurazione valendosi di informazioni non sempre esatte a danno di molti innocenti. I saccheggi e gli incendi di paesi interi, le fucilazioni isolate e in massa eseguite senza criterio hanno provocato un astio molto forte contro gli italiani da parte dei danneggiati e un risentimento da parte della rimanente popolazione che è difficile placare e che annulla quasi la riconoscenza per il bene fin qui da noi fatto.
Le operazioni militari propriamente dette non hanno avuto alcun esito positivo nel distretto. I ribelli se la sono squagliata: chi si è disperso nei boschi, chi, potendolo, è ritornato a casa. Pochi sono i ribelli arresisi. Alcune bande però continuano a scorazzare per il territorio molestando perfino audacemente i reggimenti accampati.
È da prevedere che alla fine delle operazioni in corso alcune bande ritorneranno a ricomporsi. È comunque sperabile che un po' per l'epurazione in atto, un po' per paura, alle bande non riaffluiranno ulteriormente gli elementi raccogliticci e più pavidi che costituivano il grosso, e che saranno solo pochi disperati a sostenere la lotta alla quale si sono incautamente votati.
/.../

Il commissario
Rosin





Le fonti:
I documenti pubblicati provengono da due archivi: Archiv Republike Slovenije di Lubiana e dall'Archivio centrale dello Stato di Roma, dalla microfilmatura del materiale italiano conservato presso i National Archives di Washington (microcopy T-256 e T-821), da pubblicazioni e da altre fonti (fondi S. Capogreco e Klaus Voigt).

pubblicati in Tone Ferenc, "Si ammazza troppo poco". Condannati a morte - ostaggi - passati per le armi nella provincia di Lubiana 1941-1943. Documenti, Istituto di Storia moderna, Ljubljana 1999.